Insegnare letteratura by Emanuele Zinato

Insegnare letteratura by Emanuele Zinato

autore:Emanuele Zinato
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuali Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2022-10-15T00:00:00+00:00


Condividere il punto di vista del nemico: Italo Calvino...

Nella costruzione di una prospettiva educativa interdisciplinare che ponga a confronto letteratura e storiografia, si può considerare la letteratura come quella forma simbolica che ha la possibilità di dar conto di sfere dell’esistenza cui la cronaca e il discorso ideologico non hanno accesso. Mediante la polifonia, gli intrecci di voci, il punto di vista dei personaggi, il testo letterario non risponde di necessità a un univoco imperativo morale né rappresenta solo azioni nobili o esemplari: è invece di frequente un bastian contrario che, a dispetto della visione del mondo dominante e persino in modo divergente dalle intenzioni dell’autore, può dare ragione a chi dovrebbe aver torto e torto a chi sarebbe tenuto ad aver ragione. La lettura può dunque imporre l’ascolto in aula della voce di personaggi moralmente scomodi, con conseguente divergenza fra il campo delle ideologie e quello della rappresentazione letteraria. Sarebbe davvero poco coraggioso da parte del docente considerare queste divergenze e ambivalenze come didatticamente impraticabili, troppo difficili o confusive: possono suscitare viceversa nel lettore un piacere consapevole, allenare gli studenti alla complessità e restituire loro quote di verità e senso della realtà.

I due esempi che seguono appartengono all’ambito delle scritture del secondo Novecento italiano, un vero crocevia di contraddizioni dal punto di vista didattico: il canone dei classici contemporanei è meno stabilizzato dal dibattito critico; lo studio di questo periodo a scuola risulta affannosamente schiacciato sugli ultimi mesi dell’ultimo anno; gli autori irrinunciabili sono davvero troppi, un lungo elenco che per un insegnante è reso ancora più angoscioso e impraticabile dalla consapevolezza che andrebbe svolto senza trascurare riferimenti europei e internazionali.

In questa breve proposta si considera irrinunciabile non tanto la conoscenza manualistica e orizzontale di un repertorio di autori (biografia, poetica, opere, -ismi) quanto un’esperienza multidiscorsiva verticale, a cui i testi letterari, se interrogati in classe, permettono di accedere. I destinatari ideali, dunque, possono essere anche gli studenti del biennio, non necessariamente quelli dell’ultimo anno. Il metodo è dato dall’incontro della classe con due brevi campioni testuali selezionati per temi e per forme; il tema riguarda la rappresentazione della Seconda guerra mondiale e della Resistenza; le forme invece pertengono alla resa della vita interiore dei personaggi, ai dispositivi di straniamento e all’empatia.

Nessun accadimento storiografico è stato sottoposto a un così marcato uso pubblico della memoria, tra celebrazioni, oblio e revisionismi, quanto la Resistenza ossia l’insieme delle azioni di opposizione al nazifascismo messe in atto in Europa dalla guerra di Spagna al 1945. In Italia, nel discorso egemone, si è passati dall’esaltazione della Resistenza come mito di fondazione della Repubblica alla sua denigrazione, con l’immagine dominante di una gratuita guerra civile nella quale torti e ragioni non sono più attribuibili.

Nell’ambito della formazione scolastica, la storia apologetica della Resistenza o quella revisionista e denigratoria, entrambe univoche, non sono in grado di restituire agli studenti la complessità, tragica e epica, di quell’esperienza. Il trattamento letterario ambivalente del tema del nemico è, viceversa, una costante di ogni tempo, dai poemi omerici alle tragedie



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